Con il salario giovanile i giovani acquisiscono nuovi obblighi e nuove libertà. Hanno maggiori possibilità di esaudire autonomamente i loro desideri e possono ovviare a errori o disavventure senza l’aiuto dei genitori.
Discutete con i vostri figli le seguenti questioni legate alla responsabilità civile
(che si applicano anche se non introducete il salario giovanile).
I minori rispondono di tutte le loro azioni nella misura in cui siano in grado di valutarne le conseguenze (art. 16 e 333 CC). Con il denaro a loro disposizione possono concludere validamente e autonomamente determinati contratti di compravendita. Nell’ambito di questi contratti sono i minori, e non i loro genitori, a dover rispondere con il loro patrimonio, per esempio per la merce ordinata. Sono sempre i minori a rispondere personalmente dei danni che hanno causato o delle multe che hanno fatto scattare. I genitori sono chiamati in causa solo se sono venuti meno al loro obbligo di vigilanza.
I genitori rispondono solo in misura molto limitata delle azioni dei loro figli. In caso di sinistro, vengono informati in quanto rappresentanti legali dei loro figli. Ciò non significa che siano tenuti a rispondere dei danni, nella misura in cui non siano venuti meno al loro obbligo di vigilanza.
Due esempi
Responsabilità solidale in caso di atti vandalici di gruppo
Se un gruppo di giovani compie atti di vandalismo, ognuno di loro ne risponde solidalmente. Essere presente – in maniera attiva o passiva – può avere conseguenze gravi.
Art. 333 CC
«Il capo di famiglia è responsabile del danno cagionato da un membro della comunione minorenne […], in quanto non possa dimostrare di avere adoperato nella vigilanza la diligenza ordinaria e richiesta dalle circostanze.»
Art. 16 CC
«È capace di discernimento, nel senso di questa legge, qualunque persona che non sia priva della capacità di agire ragionevolmente per effetto della sua età infantile […].»
(Non viene specificato un limite di età.)